Nina (Fausta Altavilla)

Un paese ai piedi del Gargano: Manfredonia. Il mare, onnipresente, e una storia tutta da scoprire. Nina racconta del suo viaggio che è poi la metafora della sua vita, di sua madre, costretta a lasciare l’arcipelago delle Tremiti dopo un’avventura con un giovane carcerato in un campo di confino fascista nell’isola di San Nicola, di una vita tutta da ricostruire. Sempre presente nonna Pina, pilastro e punto di riferimento per Nina. Si snodano i ricordi di paese e le giornate trascorse alla marina, così chiama Nina il porto di Manfredonia dove si anima la comunità di pescatori. E’ il paesaggio intero che assurge il ruolo di padre e di madre, le dona forza e vigore, sostanza e calore assumendo i tratti della sua interiorità. Il puzzle scomposto della sua vita, come lei stessa la definisce, trova spazio e si completa dopo un lungo viaggio fuori e dentro di sé e allora, quelle ferite necessitano di una fuga e ricerca interiore indispensabile perché si possa ricominciare.

Fausta Altavilla. Nata a Cusano Milanino, si trasferisce con la sua famiglia in Puglia dove attualmente vive. Laureata in lettere, insegna presso una scuola secondaria di primo grado. Coltiva la passione per la scrittura, partecipa a diversi concorsi letterari e riceve menzione speciale al Premio Pirandello 2020 con il componimento “Sospinta come l’onde”. Pubblica con la casa Editrice Andrea Pacilli Editore una silloge poetica dal titolo “D’Inverso”. Premiata al Concorso letterario Nazionale Tra le pagine del mare, indetto dall’Osservatorio Paesaggi costieri italiani con il racconto “Nina” da cui è nato il romanzo omonimo. Premiata al Concorso letterario Internazionale “ I racconti della Divina: tra il giallo, il verde e il blu della costiera amalfitana” nell’anno 2022 con il racconto dal titolo “Sale”. Per la casa editrice Les Flaneurs ha curato, assieme ad Alessandro Cannavale, una raccolta antologica dal titolo “ Angelo Vassallo antologia di scritti inediti sul Sindaco Pescatore”.