Condizionati a credere (Filippo Bonfiglietti)
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Condizionati a credere (Filippo Bonfiglietti)

18,00 €
Tasse incluse

FORMATO 15x21

PAGINE 316

ISBN 978-88-3300-317-7

SECONDA EDIZIONE FEBBRAIO 2023

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Saggio che denuncia i condizionamenti a credere nell’autorità e nelle sue verità, Condizionati a credere è un manifesto contro tutti i razzismi e contro tutti i deismi. Scritto come un grande affresco di vita, di storia e di idee, il libro spiega il danno causato all’umanità dalla sua propensione a farsi suggestionare da ogni Credo venduto bene; un’umanità predisposta spesso a una solida fede in chiunque si arroghi il diritto di predicare idee e opinioni, con la pretesa che nessuno possa sentirsi libero di discuterle o di dubitarne. Attraverso un’analisi minuziosa della storia e dell’attualità, e grazie a interpretazioni inconsuete di temi importanti (dalla religione all’etica, dalla politica all’amore) Bonfiglietti approfondisce il concetto di “condizionamento a credere”, fornendoci qualche suggerimento per difenderci dalle distorsioni cui siamo soggetti - o, almeno, per prenderne coscienza - contro l’idea che il nostro “Credo” sia migliore di ogni altro: così da riuscire a guardare al futuro in modo positivo e costruttivo.

Filippo Bonfiglietti, ingegnere, a quindici anni è entrato in un centro di meditazione esoterica a Roma. Più tardi, per oltre trent’anni, si è impegnato in altre avventure psicologiche e spirituali, dapprima con la «Self-Realization Fellowship» di Paramahansa Yogananda, (l’autore dell’autobiografia che a suo tempo tanto appassionò Steve Jobs) e poi con la «School for Esoteric Studies» di New York, nata per diffondere gli insegnamenti del maestro tibetano Djwhal Khul. Nel frattempo ha seguito un’analisi didattica in psicoterapia ed ha collaborato con l’Istituto di Psicosintesi di Firenze, del quale più tardi ha fondato e diretto un Centro di formazione in Liguria. Finché, negli anni 90, si è reso conto dell’inconsistenza di troppe delle «verità» che qualcuno aveva cercato di inculcargli, fino a decidere di lasciar perdere per seguire la propria strada. La laurea in ingegneria, conquistata a suo tempo, gli ha insegnato a pensare in modo razionale e lo ha aiutato a diventare dirigente nella Ceramica Pozzi, poi nel gruppo W. R. Grace di New York, nel gruppo ENI e infine nella SAIC di San Diego, una delle più grandi società di consulenza scientifica degli Stati Uniti. Ma gli è stata preziosa anche per approfondire le conoscenze reali e per distinguerle dai sogni, passati per verità dai «maestri di saggezza». È così che nel 2000 ha deciso di scrivere il suo primo saggio sul tema «Credere di sapere». E, da allora, ha continuato a scrivere. In uno stile leggero e assai leggibile, tale da non far trasparire che, forse, si tratta proprio di filosofia.

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