L'intellettuale globale (Francesco di Maria)
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L'intellettuale globale (Francesco di Maria)

18,00 €
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FORMATO 15x21

PAGINE 282

ISBN 978-88-3300-318-4

PRIMA EDIZIONE MARZO 2023

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Sostenere che l’intellettuale potrà essere socialmente utile solo a condizione che resti all’interno del sistema globale che sarebbe ormai un punto di non ritorno della civiltà contemporanea, è esattamente il contrario di quel che razionalmente si dovrebbe pensare e proporre di fare, perché razionalmente e storicamente non esiste nulla, a parte la morte, che si possa considerare definitivo o irreversibile. L’intellettuale globale è colui che, non ignorando la complessa problematicità del reale e del sapere critico che ne costituisce il riflesso quanto più possibile fedele, da una parte evita di proporne concezioni e interpretazioni riduttive e unilaterali, dall’altra, sempre proteso all’inesauribile approfondimento dei risultati del pensiero scientifico e filosofico, tende a fornire una legittimazione teorica a modi plurali e divergenti ma razionalmente plausibili, di rapportarsi con i contesti storico-culturali in cui vive e opera, là dove razionalmente plausibile, non solo per evidenti motivi storici ma anche per motivi strettamente inerenti la sfera etica e spirituale del genere umano, non possa non ritenersi la stessa fede religiosa nella Rivelazione evangelica.  

L’intellettuale globale ha a che fare con un mondo, per usare l’espressione gramsciana, grande, terribile e complicato, con un mondo che sfinisce la mente e l’anima, che rende perennemente inquieto l’uomo che si chiede la ragione delle cose esistenti senza mai poterne sondare in modo assoluto e definitivo i significati più nascosti o reconditi. Non si tratta di una semplice fatica di Sisifo, perché è una fatica che dà frutti, che orienta nel mondo e nei rapporti con gli altri, negli stessi rapporti con le istituzioni e i processi economici in atto, perché è una fatica che fornisce punti di riferimento sia pure in un mare sempre aperto, dove tutto può drammaticamente cambiare da un momento all’altro. Tuttavia, è un’esperienza titanica, oltremodo logorante, che non ti lascia mai certezze e gratificazioni durature e tanto meno definitive, anche nel caso in cui la navigazione esistenziale sia stata affrontata con grande saggezza e perizia, con prudenza esemplare e ammirevole capacità di discernimento. Alla fine, le cose non capite, non comprese, non amate, restano infinitamente più numerose delle cose presumibilmente capite, comprese e apprezzate, e il senso della propria miseria tende a prevalere in modo schiacciante sul senso presunto o reale della propria nobiltà o integrità. L’ultimo giudizio di verità e di merito circa le cose del mondo, circa le azioni umane che vi si sono consumate e gli effetti da esse prodotti, sembra non potersi attribuire a nessuno, oppure, in un contesto di fede religiosa militante, esclusivamente a Dio Creatore, Salvatore e Giudice.

Il mondo grande, terribile e complicato, non induce perciò ad alcuna indulgenza verso forme dirette o indirette di scetticismo e rassegnazione o di nichilismo etico-gnoseologico persino in relazione alla dimensione spirituale e religiosa. Esso invece comporta una relativizzazione del nostro pensare, dei nostri modelli culturali, della nostra stessa fede, non per fare piazza pulita di valori, di princìpi e credenze, bensì per metterli continuamente in discussione al fine di stabilire ogni volta cosa ancora manchi alla loro universalità, quali siano le integrazioni spirituali di cui ancora necessitano per essere più funzionali alle verità, al bene, alla giustizia e alla pace che più o meno sinceramente ognuno di noi si impegna a cercare.  La stessa fede è una fede che non cessa di essere sorgente di vita e di forza spirituale solo se non si appiattisce su forme date, cristallizzate, consuetudinarie di religiosità, e solo se la sua domanda di salvezza tenda a rigenerarsi oltre ogni relativa certezza e oltre ogni dubbio, oltre la inesorabile percezione della nostra finitezza e del nostro comune destino di morte. 

Francesco di Maria è autore di numerosi volumi di critica filosofica con particolare riferimento alla dimensione epistemologico-fenomenologica, etico-politica e spirituale-religiosa della realtà e del sapere. Ma il suo impegno intellettuale viene configurandosi anche e soprattutto come esplicita testimonianza di fede al servizio del vangelo di Cristo. Diversi i volumi, molti dei quali pubblicati dall’editore Salvatore Primiceri, in cui tale testimonianza trova chiara e concreta manifestazione. Il suo ultimo lavoro è del 2022 e si intitola: Caino, pamphlet sulla guerra, Torino, Pathos.

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